sabato 8 giugno 2013

Diamo a Dusan quel che è di Dusan

                                                                                                    foto s.raso




Dall'altare alla polvere, il passo è breve, bastano due giorni. Dalle stelle alle stalle, ma a Dusan Sakota ciò non dovrà capitare. Se la Cimberio avesse vinto ieri contro Siena (magari con qualche tripletta di Sakota) e poi avessimo vinto il campionato, battendo Roma, il fantastico, funambolico, incredibile canestro a 62 centesimi dalla fine di Dusan Sakota, che ci ha permesso di vincere gara 6 contro Siena, sarebbe entrato nella leggenda, imperituro ricordo e tappa essenziale verso lo scudetto. La sconfitta di Varese, peggiorata dalla perdita di controllo del lungo varesino, rischia di sminuire, sin quasi ad annullarlo, il meraviglioso canestro del filiforme Dusan, e ciò non è giusto. 
Diamo a Dusan quel che è di Dusan. 
Poi ha sbagliato, ma chi è senza peccato scagli la prima pietra. Quel canestro è da guinnes dei primati, anche se alla fine non è servito a nulla. In apparenza. Un mio caro amico ha detto che quella partita gli ha regalato emozioni che non viveva da tempo. Dopo quella prodezza di rapidità e precisione, è sceso al bar a bersi una birra, felice come un bambino.

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