Fare teatro con chi è in una cella a scontare la propria pena.Il teatro permette il flusso di emozioni e sentimenti rimossi, spinge alla cooperazione, alla solidarietà, allo scambio con gli altri. La memoria, la narrazione, la creazione, sono mezzi efficaci per il recupero sociale e per resistere ad una progressiva corrosione del sé.La compagnia teatrale di attori detenuti, coordinata dal 2007 dall’attrice e drammaturga Elisa Carnelli, all'interno della Casa Circondariale di Busto Arsizio in varie formazioni ha prodotto spettacoli e performance, con forte valore educativo e sociale. E quest’anno al progetto si è unito anche Guido Zanzi, architetto di Varese, professore al liceo e musicista da sempre. E' lui il promotore del progetto "Spoon River" con gli studenti del liceo Sereni di Luino, che Elisa ha scelto come tema per del suo percorso di educazione al teatro in carcere.Il percorso, molto intenso e ricco di spunti, ha coinvolto circa 8 partecipanti. Mercoledì 19 Giugno si è svolto lo spettacolo di fine anno: un concerto emozionante sul tema di Spoon River. I detenuti-attori hanno letto alcune poesie tratte dall’ antologia di Edagr Lee Masters, mentre Guido Zanzi e Alessandro Cerea hanno riproposto le canzoni di De Andrè tratte proprio dal capolavoro del poeta americano.Un concerto intenso aperto a tutti i detenuti del carcere. Perché l’arte va in scena oltre le sbarre.
in foto: Spoon River (con Guido Zanzi e Alessandro Cerea) anche al caffè La Cupola di Varese
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