giovedì 9 maggio 2013
In morte di Ottavio
Ho conosciuto Ottavio Missoni ma non bene, non personalmente. L'ho incontrato soprattutto perché socio Panathlon come me, l'ho sentito parlare, mi ha sempre dato l'impressione di un uomo fortunato. Impressione, naturalmente, non conoscendolo bene. Fortunato intanto perché era un bell'uomo e con grandissime capacità atletiche, e su questo lui ci ha messo poco. Sì, si sarò anche allenato ma se non hai il fisico...e lui l'aveva. E poi fortunato negli affari, perché negli affari se hai caparbietà ma non hai anche un po' di fortuna non vai da nessuna parte. E poi fortunato per la sua salute di ferro, favorita dal fatto di aver sempre praticato sport, gare master di atletica anche a ottant'anni.
Ottavio è stato sfortunato, ma molto sfortunato, solo alla fine. Un primo dramma è di tutti, la morte che arriva e non ci si può fare nulla, ma il dramma maggiore (che forse ha favorito il suo decesso, non so...) è stata la tragica disavventura del figlio Vittorio. Che ha reso davvero tremendi i suoi ultimi mesi di vita.
Un abbraccio, caro Ottavio...e una preghiera.
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