martedì 7 maggio 2013

Il mal di testa di Giulio




Un paio di cose invidiavo di Giulio Andreotti: la sua capacità di sopportare un costante mal di testa (io vado in crisi per una lieve emicrania) e la sua abilità nello sfruttare il tempo; emblematici i libri scritti approfittando delle molte ore noiose in Parlamento: prendeva appunti, battute dei colleghi, strafalcioni, amenità di ogni genere e metteva tutto per iscritto, guadagnandoci pure. Per il resto non so che dire. Credo di non sbagliare se affermo che Giulio Andreotti è fra le persone che, andandosene, hanno portato nella tomba un numero impressionante di segreti, importanti, decisivi per una nazione, non vizi privati. Segreti ormai sigillati dalla morte, destinati a rimanere tali per sempre.

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