giovedì 11 luglio 2013
La casa di Marino il 'masseur'
Anche in via Butti c'è un pezzo di storia della Grande Ignis di basket. Qui c'era infatti la casa di Marino Cappellini, storico 'masseur' e factotum della squadra. Successivamente Cappellini si trasferì in via Varese a Gazzada. Il pullman, di rientro dalle trasferte, faceva sosta sul raccordo autostradale per permettere a Marino, che aveva anche le borse con la biancheria della squadra da lavare, di rientrare a casa più agevolmente.
Ricordare Marino Cappellini vuole essere un tributo a una di quelle figure complementari, ma assolutamente necessarie, per i successi di una squadra.
La storia racconta:
Nemo propheta in patria? Non è vero, nel caso della Ignis. Già capace di ipotecare sul campo amico la Coppa delle Coppe nel 1967 (la vittoria di 100 punti sul Maccabi non fu cancellata da una sconfitta di misura al ritorno a Tel Aviv), la squadra il 23 settembre 1970 celebrò davanti al proprio pubblico la conquista della seconda Coppa Intercontinentale. In un torneo all'italiana a cinque, Varese concluse imbattuta e precedette in classifica il Real Madrid, stracciato di ben 21 punti nel confronto diretto.
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