mercoledì 10 luglio 2013

Cesare Revelli: sigaretta ed erre moscia



L'articolo su Menta e Rosmarino ha ritirato in ballo il mio vecchio prof. di storia e filosofia del Classico 'Cairoli', Cesare Revelli. Intellettuale, del Pci se non di Rifondazione, docente, preside, amministratore a Gavirate e a Varese. Uomo di grande intelligenza, cultura, dialettica, a mio avviso non è stato un prof. che ha saputo appassionare gli alunni, mettendoli a loro agio. Quando non interrogava, la scena si ripeteva: sigaretta accesa, in piedi al calorifero, cominciava a parlare alla maniera Revelli, con la erre alla francese, molta ironia. Non esistevano libri con Cesare, solo i suoi appunti: al che via a scrivere come dei matti, per non perdere una parola. E andava a finire -nonostante Revelli si aspettasse esattamente il contrario- che si ripetevano a memoria quegli appunti, soprattutto in filosofia. E a lui stava bene così. Salvo rare eccezioni, di alunni particolarmente svegli (non era il mio caso), non c'era dialogo, troppo superiore a noi. Non avevamo armi per controbattere, salvo il preziosissimo quaderno degli appunti Revelli!  

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