nel n° 30 della rivista 'Menta e Rosmarino' è contenuto un articolo che parla del mitico prof. Cesare Revelli, uomo di sinistra piuttosto estrema, docente di storia e filosofia al liceo classivo 'Cairoli' di Varese negli anni Sessanta e Settanta.
Faccio seguito al post di ieri, dedicato al mio prof. Cesare Revelli. Ho ricevuto risposte che mi danno ragione, e altre che invece ribadiscono la grandezza del prof. Cesare. A mio avviso Cesare andava bene, come già scritto, per gli alunni particolarmente svegli, intelligenti, senza problemi di emotività....ma un bravo prof deve saper parlare a tutti, mettere tutti a proprio agio, valorizzare i migliori e valorizzare i peggiori, naturalmente nel rispetto della libertà personale, inviolabile, perché se un alunno vuole essere bocciato, nessuno glielo può impedire. Troppo facile insegnare a chi è bravo, il lavoro è già fatto per metà. Ben più difficile motivare chi ha poca motivazione, evitare che un alunno vada in confusione perché 'terrorizzato' dalla personalità ingombrante del prof..... Ciò richiede molte doti fra le quali la pazienza, e la pazienza non era la virtù principale di Revelli.
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