Uno scrittore di successo ha alle spalle un editore che si occupa di tutto. Uno scrittore sconosciuto (e nemmeno tanto illustre) deve fare tutto lui: cercarsi un editore (possibilmente non a pagamento), curare la pubblicazione, darsi da fare per organizzare la presentazione eccetera. Per fare ciò occorre una grande convinzione nella bontà del proprio lavoro. Occorre una spinta iniziale, che ti invogli e ti convinca che è arrivato il momento di buttarsi nell'impresa, che ha i suoi rischi. E fra questi, una bella sala vuota ad accogliere le tue velleità. Da tempo avevo in animo di riunire tutte le mie poesie in dialetto, scritte in vent'anni, e la spinta è arrivata con il terzo posto al Poeta Bosino di quest'anno, grazie alla poesia 'La banchèta dul tramunt' Quel pubblico riconoscimento di stima letteraria mi ha convinto che era giunto il momento di tornare ad affrontare il pubblico. E ciò avverrà
sabato 15 giugno, ore 18, Salone Estense.
Ecco, a seguire, il breve testo che apre il mio nuovo libro:
Poesie e racconti
Ho
voluto raccogliere in questo volume le mie poesie in dialetto e i miei racconti
brevi. Rispetto alle poesie, ci sono quasi tutte quelle che ho scritto in
vent’anni. Ho iniziato a scrivere poesie nel nostro bel dialetto soprattutto per
stare accanto a mia mamma Ines, morta il 19 agosto del 1984. Lei e mio padre
fra di loro dialogavano in vernacolo bosino e mi hanno permesso di conoscere
una nuova lingua, che amo. Con una fra le mie prime poesie, Rusàri d’un vècc, ho vinto il Poeta Bosino nel 1994. Senza quella
vittoria, che mi ha regalato forti emozioni e lo slancio per continuare,
probabilmente non avrei mantenuto la consuetudine di scrivere due, tre poesie
all’anno, qui riunite per la prima volta. Rispetto ai racconti brevi, in queste
pagine troverete quelli degli ultimi anni, alcuni inediti, altri già apparsi
nella rubrica ‘Il racconto del mercoledì’ del mio blog Pensieri & Parole
Due. Sono racconti scritti di getto, in un’ora, e poi rielaborati con calma.
Alcuni temi delle poesie e dei racconti sono comuni: l’amore, la predilezione
per Varese, mia città natale (da qui il titolo della raccolta), l’importanza
nella mia vita della famiglia e della natura. Nei racconti mi sono lasciato
andare maggiormente alla sperimentazione.
Sono
lieto di poter tornare nelle librerie con un libro, dopo alcuni anni di
silenzio ma non di inattività. Non ho mai smesso di scrivere, con ogni modalità
linguistica. Per me scrivere è come respirare, e non mi va di morire per
mancanza d’ossigeno.
cz
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