domenica 6 luglio 2014

Umore da romanzo



Per solito ho un umore abbastanza stabile, sono un tipo ripetitivo, direi anche noioso. Meno che quando raggiungo la pretesa di voler scrivere un romanzo. In genere capita solo d'estate, perché ho più tempo a disposizione e vorrei andare oltre i miei raccontini. Un romanzo, anche se di scarso valore letterario, richiede comunque una mente impegnata essenzialmente in quello. Si cerca di non pensare ad altro; anche quando non si scrive si elabora e si immagina. E l'umore diventa ingestibile. Si passa dall'euforia quando il progetto pare accettabile e la scrittura scorre, alla depressione quando la creatività langue e, rileggendo il già scritto, viene voglia di gettare tutto al macero. Ora sono in questa fase inquieta.

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