venerdì 2 novembre 2012

Capotavola

Caro Elio, oggi tua sorella Letizia (qui alla tua destra, nel 2009) ha detto che tu comandavi a bacchetta. Ma non è di questo che voglio parlare. Bensì della silenziosa lentezza, che accompagnava i tuoi pranzi e le tue cene, sempre a capotavola. Tu che avevi provato la fame nera, da ragazzo, conoscevi bene il valore del cibo, l'importanza del pane. Prendiamo un pezzetto di coniglio, fra le tue carni preferite: lo pulivi alla perfezione e ci mangiavi dietro un paio di panini. E le ciotole piene di fragole? A chili ne mangiavi. Poi ti alzavi, con la tua caratteristica flemma, prendevi dall'armadio le tue Nazionali senza filtro, accuratamente tagliate a metà. Già erano piccole, tu le riducevi ancora e ti facevi metà Nazionale, infilzandola con lo spillo alla fine, per consumare ogni peluzzo di tabacco. La parola spreco era, per te, la bestemmia più grave.

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